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Nuovi requisiti per la deliverability

Scritto da Ilaria Cantoni | 11-giu-2024 8.04.05

Dal primo febbraio 2024 Gmail e Yahoo hanno cambiato le politiche di recapito per chi spedisce e-mail di massa ai loro contatti. Queste nuove direttive mirano a proteggere gli utenti da spam, phishing e spoofing, ma anche a migliorare complessivamente l'esperienza di ricezione delle e-mail da parte degli utenti. 

Ma cosa è cambiato esattamente? Cosa influenza l’invio delle comunicazioni? E, soprattutto, che fine faranno le newsletter se non si rispettano tali requisiti?

È passato qualche mese da quando Gmail e Yahoo hanno cambiato le loro politiche di recapito per chi spedisce e-mail di massa ai loro contatti. Queste nuove direttive mirano a proteggere gli utenti da spam, phishing e spoofing, ma anche a migliorare complessivamente l'esperienza di ricezione delle e-mail da parte degli utenti. Se non siete ancora intervenuti per apportare le modifiche necessarie, di seguito trovate tutto quello di cui avete bisogno. 

Partiamo da alcune domande: cosa è cambiato esattamente? Cosa influenza l’invio delle comunicazioni? E, soprattutto, che fine faranno le newsletter se non si rispettano tali requisiti? Innanzitutto, occorre specificare che i requisiti imposti da Google e Yahoo non sono nulla di straordinario, i nuovi standard corrispondono in realtà a delle “best practices" molto comuni all’interno dell'email marketing.

Diciamo che se prima si trattava di azioni fortemente consigliate dalle piattaforme, ora si tratta di requisiti da rispettare obbligatoriamente. A patto che non vogliate vedere le vostre newsletter, create con tanta cura ed attenzione, finire direttamente nella casella spam. Infatti, non adeguarsi a queste regole può portare a gravi conseguenze per la deliverability. Le email potrebbero essere bloccate o indirizzate automaticamente alla cartella spam, compromettendo seriamente l'efficacia delle tue campagne di marketing.

 

Quali sono questi nuovi requisiti?

Vediamoli insieme:

  • Autenticazione del dominio mittente: è essenziale autenticare il proprio dominio di invio mediante i metodi SPF o DKIM. Questa pratica garantisce che le email siano effettivamente inviate dall’entità che affermano di rappresentare, aumentando la fiducia del destinatario e migliorando la reputazione del mittente.
  • Disiscrizione semplice: le email devono includere un metodo di disiscrizione facile e immediato. Perciò verifica che il link di disiscrizione sia ben visibile e che il processo sia semplice. D’altronde perché trattenere qualcuno che se ne vuole andare? Non hai alcun interesse a tenere una persona disinteressata ai tuoi contenuti nel tuo database.
  • Controllo dei tassi di Spam: mantenimento del tasso di segnalazioni per spam al di sotto dello 0,3%. Il consiglio è quello di monitorare questo parametro per capire come migliorare le proprie newsletter. Ma soprattutto, bisogna fare attenzione alla frequenza di invio: trova un giusto equilibrio che mantiene i tuoi destinatari interessati ma non sopraffatti. 
  • Implementazione del protocollo DMARC: Per i mittenti che superano le 5.000 email al giorno, è richiesta la configurazione del protocollo DMARC. Questo protocollo aggiuntivo aiuta a proteggere da attacchi di phishing e spoofing, migliorando ulteriormente la sicurezza e la reputazione del mittente.


Altri consigli per migliorare la deliverability

Una buona deliverability assicura che il tuo messaggio raggiunga il pubblico desiderato, aumentando l'efficacia delle campagne di marketing.

Ecco alcune cose a cui si può fare attenzione: 

  • Pulizia della lista dei contatti: tieni il database pulito e aggiornato, rimuovi regolarmente gli indirizzi inattivi o inesistenti.Tutto ciò contribuisce a mantenere un buon tasso di coinvolgimento. 
  • Contenuti di qualità: invia email rilevanti per le persone. La personalizzazione aumenta l'interesse del destinatario e riduce la probabilità che quest’ultimo segnali l'email come spam. Inoltre, evita frasi in maiuscolo, troppa punteggiatura (!!!) o errori html sono alcuni dei campanelli d’allarme che fanno scattare i filtri anti-spam.
  • Consenso esplicito: forse potrebbe sembrare ovvio, ma vale la pena ribadirlo. Assicurati che le persone nella tua lista email abbiano effettivamente dato il consenso per ricevere le tue comunicazioni.

Se hai bisogno di una consulenza in merito contattaci per approfondire!