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Prodotti alimentari online: come i social aiutano a vendere

Scritto da Alessandra Raccagni | 4-giu-2021 8.15.00

Il cibo da sempre è al centro di un’esperienza collettiva, rappresenta un momento di aggregazione in cui si parla e ci si confronta, un’occasione di socialità. Era vero nell’antichità, come ci testimoniano prima gli antichi greci e poi i romani; ed era vero in epoca moderna, quando la tecnologia e la modernità con le sue innovazioni hanno cominciato a imporre ritmi ed abitudini diversi alle nostre vite.

Pensiamo ad esempio come, con l’avvento della televisione, il cibo ed il momento del pasto (in particolare la cena) siano rimasti un momento di ritrovo in famiglia o con gli amici.

Il cibo e la sua identità social(e)

Passano i secoli e continua ad essere così, anche oggi che - a maggior ragione con le limitazioni dovute alla pandemia - la socializzazione è affidata più ai social network che agli scambi vis-à-vis: Facebook, Instagram & Co. sono così diventati il canale principale con cui ci si rapporta con il mondo esterno, a partire dagli amici e conoscenti…

Anche se è cambiato il mezzo,  il ruolo del cibo è rimasto primario. Anzi il web, se possibile, gli ha dato ancora maggiore enfasi e lo ha posto al centro delle nostre vite, complici anche la ribalta mediatica di trasmissioni televisive come MasterChef o La prova del cuoco, e la popolarità crescente di personaggi del piccolo schermo e del web: da Alessandro Borghese a Chiara Maci, fino ai tanti food blogger che popolano la rete.

L’esperienza conviviale si è trasferita oggi dalle tavole di ristoranti e case, ai feed dei social network. E molto spesso, l’esperienza con il cibo, prima che essere di gusto, coinvolge gli occhi, che vedono un piatto su Instagram e se ne innamorano oppure vanno alla sua ricerca in questo o quel ristorante; così come gli utenti, prima ancora di assaggiare un piatto, lo fotografano e lo postano a beneficio della loro personale community, vasta o ristretta che sia.

Social food e food sui social 

Queste nuove abitudini di consumo (e, prima ancora, di vita) fanno sì che un brand o prodotto che vuole promuoversi debba necessariamente andare a cercare i suoi potenziali clienti, ma anche quelli affezionati, sui canali social. Ma quale scegliere per la propria strategia e come sfruttarlo al meglio?

Beh, YouTube ed Instagram oggi sono le vetrine principali su cui puntare per affermare l’identità anche dei prodotti alimentari online. Sulla piattaforma video, che in Italia vantava nel 2020 35,5 milioni di utenti attivi ogni mese (+1,1% sull'anno precedente), il contenuto più ricercato subito dopo la musica risulta essere proprio il food (27%), a partire, come è facile immaginare, dalle videoricette. Motivo per cui essere presenti con un proprio canale è senz’altro una carta vincente; così come includere la piattaforma tra i media su cui effettuare investimenti nel proprio piano di web marketing è senza dubbio un asse che permette il raggiungimento di un’importante fetta di pubblico (pensiamo che sono 1 miliardo le visualizzazioni di videoricette in un anno).


Instagram
sempre più si sta affermando come il regno del food online per eccellenza, con i suoi 28 milioni di utenti attivi ogni mese in Italia (+2,3% rispetto al 2019) e con la prerogativa che dà a immagini (incluse le storie) e video. Instagram e YouTube però non rappresentano più solamente delle vetrine online in cui mostrare la propria offerta, in maniera più o meno accattivante. Sono innanzitutto un luogo in cui far emergere il proprio stile (e quindi il proprio posizionamento), in cui dettare abitudini e tendenze e anche attivare promozioni.

La svolta nell’uso di questi (non più) new media è rappresentata dal social commerce, ossia dalla possibilità, tramite app, di acquistare prodotti alimentari online. Del resto il 75% degli utenti afferma di aver comprato un prodotto dopo averlo visto sui social e questo sancisce l’influenza d’acquisto che oggi hanno questi canali.

Stesse opportunità vengono anche da Facebook, TikTok, Snapchat, Twitter e Pinterest, dove sono presenti vetrine, sezioni dedicate alle offerte, marketplace interni etc. Anche se la creatura di Zuckerberg oramai è etichettata come il social degli adulti, resta anche in Italia la piattaforma con più utenti (36,7 milioni); la risorsa più significativa per chi si occupa di promuovere un brand alimentare sono i live video, che ingaggiano seguito in misura maggiore.

Armiamoci e... partiamo! 

Una volta scelto il canale (o i canali) su cui concentrare la propria presenza, basta armarsi di social media strategy e piano editoriale, da integrare anche con un piano di investimenti che supporti la propria presenza online. Tanti sono gli strumenti a disposizione, e non è detto che si debba essere per forza ovunque; semmai è meglio fare scelte mirate rispetto al canale e agli obiettivi che vogliamo raggiungere per il nostro brand.

Questo a partire dal presupposto che i social media hanno in quello che possiamo definire conversational marketing, ossia il dialogo diretto tra un utente (cliente o meno) con la marca. E qui entrano in campo chatbot, messaggistica istantanea, ma anche contest e promozioni, direttamente sulle piattaforme social. E ancora, influencer marketing campaign o eventi pensati per le community online di riferimento… Insomma, chi più ne ha, più ne metta!

Fonte dati: Google, vincos.it, contenutidigitali.net