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Sapori virali: l'impatto degli influencer nel campo del food marketing

Scritto da Chiara Setti | 17-mag-2024 9.07.16

Nel panorama sempre più competitivo del settore alimentare, l'influencer marketing è diventato un elemento indispensabile per le strategie di comunicazione dei brand desiderosi di distinguersi e connettersi in modo autentico con il loro pubblico.

I consumatori, sempre più informati ed esigenti riguardo ai propri acquisti, cercano autenticità nelle marche che scelgono. Di conseguenza, le aziende alimentari si rivolgono agli influencer per guadagnare credibilità e raggiungere un pubblico più ampio, in sintonia con i loro valori.

I social media sono diventati il terreno fertile per questa connessione tra brand e consumatori: Instagram, in primis, è stato il terreno di coltura ideale per i food influencer, grazie alla sua capacità di condividere immagini accattivanti e curate. Tuttavia, non bisogna sottovalutare altre piattaforme come TikTok e YouTube, ognuna con il proprio pubblico e le proprie peculiarità. Identificare i canali più adatti consente infatti di sviluppare una strategia di influencer marketing che rispecchi al meglio l'identità del brand e che sia in grado di coinvolgere il pubblico di riferimento in modo efficace.

 

 

Oltre a una crescente fiducia negli influencer, l’ultima ricerca di Sprout Social mostra che quasi la metà dei consumatori effettua un acquisto almeno una volta al mese grazie agli influencer.  Secondo l’ultimo rapporto pubblicato a fine aprile 2024, il 49% di tutti i consumatori effettua acquisti giornalieri, settimanali o mensili grazie ai post degli influencer, con il 30% che si fida degli influencer più oggi di quanto facesse appena sei mesi fa.

I risultati illustrano come gli influencer siano catalizzatori altamente affidabili delle decisioni di acquisto, ma il loro impatto sulle entrate diventa ancora maggiore se si considerano le preferenze della Generazione Z, il cui potere d’acquisto è in rapida crescita. Secondo quanto riferito, i consumatori della Gen Z si fidano maggiormente degli influencer e hanno maggiori probabilità di effettuare acquisti giornalieri o settimanali rispetto ad altri consumatori. Inoltre, l’87% dei consumatori di questa fascia è più disposto ad acquistare da marchi che collaborano con influencer al di fuori dei soli contenuti dei social media, offrendo agli influencer l’opportunità di espandersi nei ruoli di portavoce del marchio che in genere sono stati ricoperti da attori, atleti e celebrità.

Oltre a incentivare gli acquisti, il report evidenzia il ruolo unico che gli influencer svolgono anche nell’assistenza clienti. La generazione Z e gli acquirenti abituali affermano che è più probabile che condividano feedback sui prodotti con gli influencer che con i marchi da cui hanno acquistato, quindi i team del servizio clienti dovranno operare di pari passo con gli influencer. 

 

L'Autenticità Come Moneta di Scambio

Oggi i consumatori cercano esperienze genuine e trasparenti e ciò ha portato a un aumento della domanda di autenticità, che trova risposta proprio negli influencer, i quali condividono esperienze reali, offrendo una visione onesta e trasparente di quello che stanno promuovendo. In questo senso le raccomandazioni degli influencer risultano molto più efficaci rispetto alla pubblicità tradizionale. 

Ma non è tutto perché uno degli aspetti più significativi dell'influencer marketing è la sua capacità di riflettere e amplificare i valori sia del brand che dei consumatori. Negli ultimi anni, c'è stata una spinta significativa verso cibi salutari, poco lavorati e sostenibili ed ecco che gli influencer che promuovono diete sane, cucina casalinga con ingredienti naturali, hanno visto una crescita esponenziale nei loro canali social. 

Che si tratti di sostenibilità, etica animale, salute e benessere o giustizia sociale, collaborando con influencer che condividono i loro valori, i brand possono connettersi con il pubblico a un livello più profondo, costruendo fiducia e lealtà e risultando estremamente autentici.

Ne è un esempio Almaverde Bio, per il quale abbiamo ideato una sfida tra 8 creators, di cui 3 provenienti dalla community vegana. Settimanalmente, due influencer si sono sfidate a colpi di reel, presentando ricette tematiche preparate con i prodotti Almaverde Bio. Successivamente, hanno invitato i propri follower a votare la ricetta preferita attraverso un sondaggio sul profilo Instagram di @almaverdebio. Questa iniziativa non solo ha aumentato la visibilità del marchio, ma ha anche ampliato la sua base di follower, consentendo di raggiungere nuovi pubblici fino ad allora inesplorati.

 

 

Food Trend e La Sfida dell'Innovazione

A dimostrazione del fatto che i food influencer condizionano le mode alimentari, basta pensare ai food trend degli ultimi anni, come l’avocado toast, proposto in mille salse, o i pancakes, dolci o salati, o ancora i croissant cubici, i porridge o i dolci fit che hanno dominato, e tuttora dominano, Instagram.  

 

Se anche il rinomato chef pasticcere Iginio Massari, noto per il suo rigore, si è avventurato in TikTok aprendo un profilo dove condivide lezioni di cucina con la figlia, possiamo ben comprendere l'influenza e la potenza dei social media nel settore del marketing alimentare. Queste tendenze social non solo influenzano le nostre scelte, ma si traducono in abitudini d’acquisto che arrivano direttamente sulla nostra tavola. 

Ma l'influencer marketing nel panorama food stimola anche l'innovazione. Gli influencer sono sempre alla ricerca di nuovi prodotti, ingredienti unici o tecniche culinarie rivoluzionarie da condividere con i loro seguaci. Questo desiderio di novità li rende partner ideali per i brand che cercano di lanciare nuovi prodotti o di rinnovare la propria immagine. La collaborazione con influencer può quindi servire non solo a incrementare la consapevolezza del brand ma anche a posizionarsi come leader nell'innovazione alimentare.

 

Buone pratiche per una strategia di food influencer marketing

A questo punto forse vi starete chiedendo come scegliere gli influencer giusti e come integrarli in una strategia di marketing. 

L’influencer marketing nel settore del food è tanto più efficace quanto il brand e l’influencer riescono a dare forma ad uno storytelling organico, naturale e non forzato.

Ciò presuppone l’andare alla ricerca di quei creators con cui si condividono argomenti, prospettive, etica e tono di voce e il cui pubblico sia già ricettivo allo stile, al messaggio e ai valori del brand.

Coinvolgere i food influencer nelle strategie di marketing può essere estremamente vantaggioso per le aziende del settore food per diversi motivi:

  1. Credibilità e autenticità: quando un influencer parla positivamente di un prodotto, questo viene percepito come più autentico rispetto alla pubblicità tradizionale, aumentando la credibilità del marchio.
  2. Ampia portata e visibilità: gli influencer possono avere un grande seguito su diverse piattaforme consentendo alle aziende di raggiungere un pubblico più vasto e diversificato. Questo può aiutare ad aumentare la consapevolezza del marchio e a raggiungere potenziali clienti che potrebbero non essere stati raggiunti attraverso altri canali di marketing.
  3. Engagement e interazione: gli influencer possono stimolare l'interazione con il pubblico attraverso contenuti coinvolgenti come video di cucina, tutorial e altro ancora. Questo coinvolgimento può generare discussioni positive intorno al marchio e favorire l'interazione diretta con i consumatori.
  4. Contenuti generati dagli utenti (UGC): collaborando con gli influencer, le aziende possono ottenere facilmente contenuti generati dagli utenti di alta qualità, come foto e video di prodotti in azione o recensioni positive. Questi contenuti possono essere utilizzati per arricchire la presenza online del marchio e per creare fiducia tra i potenziali clienti.

In conclusione, collaborazioni ben pensate possono portare a una maggiore visibilità, autenticità e, da ultimo, a un maggiore engagement del consumatore. 

 

Pensi sia arrivato il momento per avviare un progetto di influencer marketing ma non sai da dove cominciare?

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