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INBOUND22, tutto quello che si è detto ieri in apertura

Scritto da Elisa De Portu | 9-set-2022 7.02.32

Come è andata l’apertura di Inbound22, la connect customer strategy e tutte le novità di prodotto.

Ascoltare gli speech di Inbound 22 è come aprire una finestra non solo sul mondo di HubSpot, ma anche sulla visione che gli Stati Uniti hanno del nostro “vivere digitale”.

Ieri in agenzia abbiamo seguito l’apertura del grande evento che tutti gli anni accompagna gli Hubspotters del pianeta: tre giorni di formazione ed eventi sempre anticipati da una serie di annunci sulla visione del CRM e le principali novità del prodotto.
Quest’anno l’edizione ibrida si è svolta a Boston e non ha mancato di darci delle piacevoli sorprese, soprattutto sulla parte di update. Eccoli tutti 😊

Il primo intervento di apertura è stato affidato alla CEO di HubSpot Yamini Rangan, una sorta di piccolo bilancio del suo primo anno da amministratrice delegata in HubSpot (proprio l’anno scorso sempre a Inbound fu annunciata la nomina dai fondatori).

Si è trattato di uno speech prevalentemente basato sull’empatia: un sottile equilibrio mantenuto tra la presa di coscienza di quanto sia complesso il business, nello specifico momento storico e il consueto slancio ottimista verso l’ascolto del cliente (il cuore del messaggio positivo di HubSpot).

La questione viene inquadrata da Rangan intorno al concetto di connessione e disconnessione. La crescita è rallentata da un comune sentire di affaticamento, di overload informativo, di digital fatigue che rende i clienti sfuggenti, difficili da raggiungere, desiderosi di tutelare i propri spazi e la propria privacy e sempre meno disponibili a dialogare con le aziende, se non per reali scambi di valore.

Va da sé che questo trend negli Stati Uniti ha un carattere decisamente più marcato che in Italia, ma le risposte offerte non mancano di colpire il segno anche qui. Il tema della connessione - disconnessione non si estende solo alle persone, ma anche agli ambiti tecnologici in un trittico ben riassunto nell’immagine seguente.

- Sistemi disconnessi = difficoltà nel tenere collegati e puliti i dati
- Persone disconnesse = comunità che si cercano in rete per vivere un tempo di qualità
- Aziende disconnesse tra i clienti = necessità di nuove strategie per andare sul mercato

La proposta di Rangan?

Costruire un nuova CONNECT CUSTOMER STRATEGY, ovvero un piano che metta al centro la relazione intesa come “connessione”.


Questo di per sé è un concetto affascinante e meno vago, se attribuiamo alla parola connessione anche quell’effetto effettivamente empatico che si estende anche all’esperienza e alle emozioni. Come si costruisce questa strategia? Certamente con i dati di prima parte (e questo ormai lo sappiamo in un sistema cookieless), con l’apertura a più canali e piattaforme e, soprattutto, nell’interpretazione del contesto.

Questo è il punto che mi è piaciuto personalmente di più e che ho trovato meno scontato. Una buona connessione si ottiene con conversazioni contestuali, ricche di valore e quindi coltivando la propria COMUNITA’.

You Need more than data, you need context
You need more than content, you need connection
You need more than contacts, you need community



La rappresentazione visiva di questa connessione tra dipartimenti aziendali (i vecchi silos) viene superata da una piattaforma ampia, maggiormente orientata al commerce (non a caso come vedremo molte nuove feature riguardano i pagamenti) e completamente sostenuta da una comunità di esperti.
Ecco quindi cosa vuole “essere” HubSpot in una immagine:


La risposta di HubSpot alla connessione: ecco gli annunci di prodotto

Gli annunci di prodotto sono stati rilasciati - per la prima volta da che io ricordi - non più dai founder, ma direttamente dalla Chief Product Officer Stephanie Cuthbertson.
Il suo intervento seppur pulito e misurato ci ha trasferito un grande entusiasmo per la visione di una HubSpot Connected Platform.
Ecco le principali novità:

Marketing Campaigns
Finalmente una completa revisione della parte di campagne, maggiormente orientata ai dati e alla possibilità di confrontare fra loro i risultati di più campagne in un’unica dashboard. Lo aspettavamo!

Customer Journey Analytics
Avremo una rappresentazione visiva del viaggio dell’utente attraverso le nostre properties digitali, uno stimolo ormai necessario e già così avanzato su GA4, per cui HubSpot non poteva essere da meno. Ecco come apparirà. E sarà omnichannel. Disponibile già in private beta e pubblica in ottobre.


Nuovi strumenti per il data model e la pulizia dei dati
Le tre c dei dati sono: clean, clear e connected.
HubSpot ha indirizzato alcuni update in questa direzione. Innanzitutto con la possibilità di gestire di più e meglio l’integrazione di oggetti custom all’interno della struttura del database, e poi con piccoli accorgimenti che renderanno più semplici le importazioni e più puliti i dati (per esempio normalizzazione automatica, o i limiti nei campi).

Customizzazione del CRM
Anche questa è una public beta che renderà l’adozione di HubSpot molto più confortevole, posto che la bellezza e l’usabilità di piattaforma sono da sempre un pallino dell’azienda.
Presto quindi avremo la possibilità di personalizzare di più e meglio le card di anteprima, la visualizzazione a destra e a sinistra delle schede. Insomma di organizzarci come preferiamo.

Payments
Clienti connessi, significa in grado di fare acquisti “in un soffio”. Per rendere tutta l’esperienza del cliente fluida, HubSpot continua a puntare sulla parte dei pagamenti online come già annunciato l’anno scorso.
Si tratta di un ponte interessantissimo soprattutto per il B2B che vedrà la possibilità per i clienti di firmare e pagare preventivi con carta di credito direttamente sul portale. Attualmente disponibile in USA, ma speriamo presto anche in Italia.


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