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William Sbarzaglia alla guida del Team Data Driven!

Scritto da Integra Solutions | 12-lug-2022 14.59.54


Si potenzia ulteriormente il servizio dell’agenzia grazie all’arrivo di William Sbarzaglia. Digital strategist e data scientist, evangelist da sempre di un approccio data driven al digital marketing, guiderà il team degli specialisti di Integra Solutions nella definizione di measurement plan a supporto delle strategie digitali per i clienti dell’agenzia.


Google Data Studio, dashboard personalizzate, data storytelling e strumenti MarTech saranno ulteriormente potenziati grazie al contributo di William Sbarzaglia ed al suo metodo consolidato in grado di delineare la customer experience dell’utente e di presidiare i touch point di una user journey vista sempre nella sua natura ibrida, tra elementi fisici e digitali.

“Con William – afferma Francesco Ferro, CEO Integra Solutions – traguardiamo una collaborazione avviata già da tempo, per affrontare le sfide sempre più complesse dell’interpretazione dei dati, che guida l’approccio dell’agenzia”.

“Con Integra Solutions – conferma William Sbarzaglia, un background di oltre vent’anni nella consulenza a realtà importanti tra cui Porsche, American Express, Giallo Zafferano e Facile.it – condividiamo non solo l’origine e l’amore per la nostra terra, la Romagna, ma anche lo stesso approccio ai progetti. I dati non sono solo l’output di un percorso in quanto risultati, ma sono gli elementi stessi che concorrono a definire la strategia nella fase iniziale di un progetto che deve necessariamente essere data-informed”.

5 domande a William Sbarzaglia

Introdurre un piano di misurazione in un'azienda comporta fare e farsi molte domande. Tu come approcci un progetto?

Quando ci approcciamo a un qualsiasi progetto, che si tratti di digital, di comunicazione o di brand, è fondamentale mettere in pratica un approccio strategico. Ciò significa possedere informazioni e risorse per poter creare la strategia più corretta per le nostre necessità.

Ogni strategia, però, necessita di un piano di misurazione - il Measurement Plan - che, attraverso dati e informazioni, non solo misuri le performance ma ci permetta, anche, di compiere le scelte più efficaci.
Solo attraverso un approccio di costante misurazione si possono intercettare i luoghi, fisici o digitali, in cui raggiungere gli utenti.

Questi touchpoint, inoltre, insieme a metriche e kpi stabiliti in partenza, ci permettono di prevedere le performance future degli utenti e gli sviluppi del nostro progetto.

 

Spesso le aziende hanno molti dati, ma non li leggono con la giusta attenzione. Secondo te perché?

I dati sono una ricchezza: non solo in termini di quantità ma anche di utilizzo. Spesso le aziende possiedono dati che non sanno organizzare, leggere e sfruttare.
È necessario, dunque, attuare un approccio Data Driven che significa non solo saper collezionare, gestire e organizzare i propri dati, ma soprattutto saperli interpretare e sfruttare in funzione dei propri obiettivi.

 

In un piano di misurazione è fondamentale darsi degli obiettivi oltre che misurabili, realistici. Come supporti il cliente nel definire un target raggiungibile?

Uno degli errori più comuni nella messa a punto di un piano di business è proprio quello di porsi obiettivi poco definiti o lontani dalla realtà. Per questo motivo è fondamentale l’approccio data driven che, attraverso il piano di misurazione a cui facevo riferimento prima, è in grado di offrire un supporto, analitico e strategico, che permetta di allineare le necessità e le mete di business di un’azienda alle proprie possibilità.

 

Integra Solutions ha scelto, insieme a te, Google Data Studio come sistema di Data Visualization. Perché è una buona soluzione?

GDS è uno strumento che adoro di cui promuovono l’utilizzo per due motivi fondamentali.
Prima di tutto perché fa parte del sistema Google e ciò semplifica molti passaggi relativi alla raccolta dei dati. Esso, inoltre, permette anche di integrare strumenti e risorse esterne creando un vero e proprio Hub di dati, facilmente accessibili e fruibili in un unico luogo.
In secondo luogo perché è un strumento che lascia spazio alla creatività: grazie alla sua peculiare modalità di personalizzazione, offre una libertà senza precedenti nella presentazione dei dati. Ciò può aiutare l’agenzia ad avvicinarsi maggiormente al cliente offrendo contenuti chiari e intuitivi.

 

Quali sono le best practice di un progetto data driven?

Prima di tutto serve uno strumento, non necessariamente un software ma anche un modello, un template, un canvas da seguire in modo meticoloso.
La best practice per eccellenza, però, è l’approccio: un approccio data driven deve diventare una cultura diffusa all’interno di una realtà che vuole raggiungere dei risultati nel mondo del business.

I risultati - una conversione, un acquisto o un cliente- non sopraggiungono solo grazie a un’analisi ma anche grazie alla definizione di passaggi fondamentali e azioni monitorate e presidiate che ci permettano di analizzare gli effetti, positivi o negativi, delle nostre azioni, per prevederne l’evoluzione.

 

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