Le 10 cose da considerare se vuoi fare Influencer Marketing
I dati che l’ONIM, l’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing, ci fornisce sono chiari e lasciano ben pochi dubbi.
Non stiamo parlando di un trend passeggero, fare Influencer Marketing è ormai uno dei punti chiave delle strategie di comunicazione ed è un modus operandi di storytelling efficace e credibile.
Nel 2021 infatti il 53.9% (più di un’azienda su due) ha ragionato in tal senso e ha messo in atto campagne con influencer o content creator, arrivando a incrementare del 15% (rispetto al 2020) la percentuale di brand impegnati in più di 10 progetti all’anno.
Ma perché tutti vogliono sperimentare almeno una volta l’Influencer Marketing?
La brand awareness è l’apripista insieme alla ricerca di una crescita in termini di brand reputation e social engagement, senza però dimenticare la parte quantitativa dove i risultati e l’incentivo all’acquisto ne fanno da padrona.
Cambia lo scenario e la rilevanza dell’IM: non è più una questione d’immagine ma di sostanza.
E allora scopriamo insieme le 10 cose che non possono essere assolutamente sottovalutate quando ci si approccia ad un progetto di questo tipo e dove puntare l’attenzione per evitare di commettere errori.
Il target
Una volta individuati gli obiettivi del nostro progetto di IM, dobbiamo definire a chi stiamo parlando o a chi vogliamo parlare e non perderlo mai di vista per non rischiare di ingaggiare un influencer che non “comunichi” nel modo corretto al target di riferimento.
In quel caso il messaggio potrebbe non essere recepito e la campagna perdere di forza, studiare il proprio pubblico è fondamentale per poterne carpire segreti e bisogni.
Le piattaforme
Esistono piattaforme dedicate che mettono in relazione influencer e brand, supportando questi ultimi in tutti i delicati passaggi di partnership. Permettono in primo luogo di analizzare l’intero scenario dei creators, raccogliendo dati dalle varie piattaforme social e poi segmentandoli in base alle esigenze specifiche di chi effettua una ricerca. Scegliere quella giusta è essenziale per non perdere la bussola.
Lo scouting
E ora come lo trovo?
Domanda lecita, ma se si sa come cercare, fa meno paura.
Se sappiamo bene a chi rivolgerci e con quale obiettivo cercheremo il profilo adatto che condivide valori e passioni del brand e del pubblico targettizzato. L’influencer potrà così sentirsi a proprio agio nel comunicare quanto richiesto, risultando credibile nel messaggio da trasmettere.
Ingaggio
Per non essere colti impreparati è bene avere una stima del proprio budget complessivo e avere un piano dettagliato delle attività da richiedere ad un influencer (stories, post, reel ecc.)
Ogni contenuto ha un valore e il numero dei follower del profilo selezionato (micro, middle o macro influencer) va a influenzarne il tariffario. Questo non toglie che molti profili, nel caso di attività benefiche o per associazioni di volontariato, possano scegliere di non richiedere alcun compenso.
Il brief
L’imprevedibilità fa sempre parte del mestiere ma essere più dettagliati possibile in un brief di progetto è prezioso. Ogni informazione, anche quella che può risultare ridondante, va riportata in un documento scritto e condiviso per tenere traccia di ogni passaggio. Sarà la scaletta di quanto detto a voce all’influencer per raccontare cosa ci aspettiamo e in che modo intendiamo raggiungere il nostro obiettivo.
La trasparenza
La buona norma richiede che ogni attività di tipo promozionale sia esplicitata per evitare ripercussioni legali non preventivati.
Per questo all’interno del contenuto, che si tratti di un video o di un post, è necessario ad esempio inserire l’hashtag #adv o #ad o far menzionare all’influencer il partner commerciale di progetto.
Lo storytelling
La forza del racconto è nella personalità e nel modo di comunicare del creator. Più sarà libero di esprimersi, più sarà convincente e persuasivo e la community riuscirà ad immedesimarsi e a sentirsi coinvolta.
Il linguaggio è lo strumento identificativo di ogni influencer e in questi casi definire troppi paletti può risultare controproducente.
Monitoraggio
A questo punto è necessario essere chiari nel definire cosa vogliamo ottenere per poter essere “soddisfatti” della buona riuscita del progetto e dell’operato dell’influencer. I dati generati (like, commenti, numeri delle conversioni ecc) hanno un peso differente in relazione all’obiettivo prefissato, che potrebbe puntare alla visibilità del brand come alla pura lead generation.
Misurazione
Come possiamo misurare concretamente l’attività di un progetto di IM?
Spesso potrebbe risultare non facile comprendere l’andamento di un progetto di questo tipo ma tenendo a mente gli obiettivi strategici prefissati o utilizzando link tracciati o codici sconto personalizzati per ogni singolo influencer si possono analizzare indicatori tangibile e misurabili.
La fiducia
Essere pazienti è fondamentale e non sempre i risultati sperati arrivano nel momento prefissato.
Ottenere la fiducia delle persone non è impresa facile e ognuno ha i suoi tempi di riflessione e di suggestione, prima di compiere un’azione per noi rilevante.
Saper attendere senza perdere le speranze è il primo consiglio utile quando s’intraprende un progetto nuovo e complesso come quelli che riguardano l’IM.