LinkedIn, tante novità per i professionisti del B2B
Quando si parla di LinkedIn, si fa sempre riferimento al più “ingessato” dei social network, quello dedicato al mondo del lavoro e del business, quello dove non si possono pubblicare contenuti “ludici”, quello in cui le pagine aziendali non possono interagire con la loro community.
Dal 2003, anno della sua nascita, la piattaforma oggi di proprietà Microsoft ha cercato a più riprese di aggiustare il tiro su alcuni fronti, pur mantenendo le proprie peculiarità che la rendono unica e così performante, sia a livello di marketing che commerciale, in particolare nel mondo del B2B. Dopo gli hashtag, le reactions e le varie modifiche all’algoritmo di questi ultimi anni, molte sono le novità rilasciate nel 2020, in parte anche per le condizioni esterne che hanno creato nuovi scenari costringendo le imprese a cercare canali di comunicazione alternativi, ad esempio, alle fiere e al direct marketing.
Come ha risposto quindi LinkedIn?
La prima, e se vogliamo a suo modo “epocale”, novità riguarda le pagine aziendali, spesso “accusate” di essere troppo limitate nelle loro funzionalità, così come negli strumenti di Analytics. LinkedIn ha sempre protetto strenuamente i dati dei propri utenti, costringendo gli interessati a pagarli a peso d’oro (chi si occupa di PPC, sa di cosa parliamo!); ma oggi ha stupito tutti sbloccando una funzionalità finora inaccessibile, ovvero la possibilità, per gli amministratori di pagine, di visualizzare l’elenco completo dei follower della pagina stessa, con tanto di nome, cognome, ruolo (sommario) e foto del profilo, ordinati secondo criterio cronologico (data di iscrizione).
Se prima erano disponibili solo dati aggregati (per settore di attività, ruolo in azienda, esperienza, ecc.), oggi con questa funzionalità è possibile avere una nuova fonte di business intelligence, andando ad esempio a scoprire se un possibile cliente sta seguendo o meno la pagina dell’azienda, e in caso avere un nuovo spunto per contattarlo, anche tramite il proprio profilo.
Ma questo è solo l’ultimo di alcuni aggiornamenti che negli scorsi mesi hanno “scosso” LinkedIn: sempre sulle pagine aziendali è ora attiva la possibilità di inserire eventi, sia “fisici” che online. In questo modo la piattaforma vuole andare incontro alle esigenze delle imprese, che in un periodo di limitazioni agli spostamenti internazionali e di annullamento dei principali appuntamenti di networking necessitano di nuovi strumenti per raggiungere potenziali lead in tutto il mondo.
Grazie a questa nuova funzionalità è possibile mettere in evidenza nella propria pagina un evento aziendale, con tanto di link diretto (ad esempio in caso di webinar o live streaming) e informazioni utili per gli utenti.
Una funzionalità che si lega al lancio di LinkedIn Live, disponibile ancora limitatamente solo ad alcuni profili e pagine (previa richiesta): con questo servizio LinkedIn offre ai propri utenti la possibilità di trasmettere live streaming senza uscire dalla piattaforma, intercettando così un trend che oggi vede le dirette video come la tipologia di contenuto che ottiene più risultati in termini di engagement sui vari social media.
Sempre su questo filone si innesta il test, annunciato nei mesi scorsi, delle LinkedIn Stories, contenuti video di pochi secondi che (come su Facebook o Instagram) resteranno visibili per 24 ore; una novità che, secondo i propri ideatori, fornirà nuove opportunità per raccontare le proprie esperienze professionali, condividere “momenti chiave di eventi di lavoro” ma anche “consigli e trucchi per lavorare in modo più efficiente”.
Ultima novità introdotta nei mesi scorsi, sempre a livello di contenuti, è la possibilità di creare sondaggi, sia con il proprio profilo sia con la pagina aziendale: in questo modo sarà possibile interrogare i propri follower su un quesito attinente alla sfera professionale, lasciando il post visibile per un determinato periodo di tempo (a scelta) durante il quale raccogliere clic e interazioni.
Una funzionalità che, anche in questo caso, riprende quanto già in uso su altri canali, come ad esempio Facebook, e che testimonia la volontà di LinkedIn di essere sempre più un social network a tutti gli effetti, fornendo agli utenti strumenti utili per interagire con la propria community.