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Guida Strategica all'uso dell'AI e dell'analisi dati per la SEO nell'era dei LLM

di Marco Livoi del 27 ottobre 2025
Performance & Technology

La SEO sta vivendo una trasformazione epocale. Con l’arrivo di tecnologie avanzate come ChatGPT, Perplexity e Gemini, il concetto di motore di ricerca evolve: da semplice strumento di indicizzazione diventa un vero motore di risposta.

Una Nuova Era per la SEO

Questi sistemi, alimentati da modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), offrono risposte dirette e contestualizzate. In questo nuovo scenario, non basta più posizionarsi su Google: bisogna diventare una fonte autorevole e affidabile anche per i modelli AI.

L'Evoluzione della SEO: Da Google a ChatGPT

Tradizionalmente, la SEO si è basata su elementi come l’uso strategico delle parole chiave, l’ottimizzazione tecnica delle pagine e la costruzione di backlink. Tuttavia, con l’avvento dei Large Language Models (LLM), la valutazione della rilevanza dei contenuti si è evoluta. Oggi, i contenuti vengono anche valutati in base alla loro capacità di rispondere in modo diretto e preciso alle domande degli utenti. In questo nuovo contesto, emergono nuove discipline e approcci per ottimizzare i contenuti in modo più mirato, tra cui:

  1. Answer Engine Optimization (AEO): Questa disciplina si concentra sull’ottimizzazione dei contenuti per rispondere in modo chiaro, conciso e preciso alle domande degli utenti, proprio come un motore di risposta automatica. L'AEO va oltre la semplice ottimizzazione delle parole chiave, mirando a strutturare i contenuti in modo che possano essere facilmente estratti e utilizzati dai modelli di AI e dai motori di ricerca in scenari di ricerca conversazionale. L’obiettivo è creare contenuti che soddisfano direttamente le esigenze informative degli utenti, garantendo che vengano riconosciuti e utilizzati dalle AI nei risultati di ricerca.

  2. Generative Engine Optimization (GEO): In un mondo in cui la generazione automatica di contenuti sta diventando sempre più diffusa, la GEO si concentra sull'ottimizzazione dei contenuti affinché siano ben interpretati e utilizzati dalle AI generative. Questo approccio implica la creazione di contenuti che non solo rispondano alle query degli utenti, ma che siano anche facilmente adattabili e riutilizzabili da modelli di linguaggio generativo per produrre nuovi contenuti o risposte in modo accurato. GEO implica una stretta collaborazione tra SEO tradizionale e intelligenza artificiale per garantire che i contenuti siano creati in modo ottimale per essere "compresi" dai modelli di AI e dai motori di ricerca.

  3. AI-powered Content Optimization (AIO): L'AIO è l'ottimizzazione dei contenuti utilizzando direttamente gli strumenti di intelligenza artificiale per migliorare la qualità, la rilevanza e la performance dei contenuti stessi. Questo approccio si avvale di strumenti basati su AI per analizzare e ottimizzare i contenuti in tempo reale, tenendo conto dei segnali degli utenti, delle preferenze di ricerca e dei trend emergenti. L'AIO non si limita a fare un'analisi semantica e linguistica dei contenuti, ma si concentra anche sulla capacità dei contenuti di adattarsi ai nuovi algoritmi di ricerca alimentati da AI, migliorando così la visibilità e l'interazione con i motori di ricerca avanzati.

Queste discipline si stanno sviluppando in risposta all’evoluzione della tecnologia di ricerca, in particolare con l'uso di AI generativa che può comprendere, analizzare e produrre contenuti a una velocità e con una precisione mai vista prima. L’AEO, la GEO e l’AIO sono tutte risposte dirette a questa evoluzione, con l’obiettivo di ottimizzare i contenuti non solo per i motori di ricerca tradizionali, ma anche per i nuovi paradigmi di intelligenza artificiale che stanno dominando il panorama della SEO.

In particolare, queste tecniche si concentrano sulla creazione di contenuti che siano comprensibili, affidabili e facilmente citabili dai sistemi basati su AI, favorendo una maggiore interazione e visibilità all’interno degli ambienti di ricerca moderni.

Analisi Dati SEO Potenziata dall'Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale permette di migliorare radicalmente il modo in cui analizziamo i dati SEO. Anziché limitarsi a tabelle e grafici statici, oggi è possibile interrogare l’AI con prompt per estrarre insights strategici dai dati. Per esempio, si possono individuare le query più promettenti, analizzare variazioni di click-through rate (CTR), oppure identificare anomalie e opportunità. L'integrazione tra strumenti come Google Search Console, GA4 e modelli AI consente un’interpretazione rapida e contestuale dei dati.

Prompt utili per ChatGPT:

  • "Analizza questo CSV e indica le pagine con maggiore crescita di impression."
  • "Trova le 5 query più promettenti con basso CTR ma alto potenziale."

Ottimizzazione dei Contenuti con i LLM

I contenuti efficaci nell’era AI non si limitano più alla keyword stuffing. Occorre produrre testi che siano informativi, chiari e facilmente elaborabili da un modello linguistico. È fondamentale usare una struttura ordinata (titoli e sottotitoli coerenti), adottare un linguaggio naturale, includere elenchi puntati e rispondere in modo diretto alle domande degli utenti. Questo stile è particolarmente premiato nei risultati generativi.

Strumenti e Workflow per un'AI-driven SEO

Integrare AI nei flussi SEO significa adottare strumenti in grado di supportare analisi predittive, generazione di contenuti e ottimizzazione continua. Un workflow efficace prevede:

  1. Estrazione dei dati da strumenti tradizionali (GA4, GSC, SEMrush).
  2. Analisi con prompt su ChatGPT o Claude per ottenere suggerimenti.
  3. Implementazione delle modifiche su contenuti e struttura del sito.
  4. Monitoraggio costante del traffico e delle citazioni nei motori AI.

Tool Utili:

  • ChatGPT, Claude per la generazione e l’analisi dei contenuti.
  • Looker Studio + Google Sheets per dashboard e report interattivi.
  • Screaming Frog per l’audit tecnico.
  • Surfer SEO, SEOcrawl, NeuronWriter per l’ottimizzazione semantica.

KPI e Metriche da Tenere d'Occhio

Con l’affermazione dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca, cambiano anche i parametri con cui misurare le performance digitali. Non è più sufficiente monitorare il numero di clic provenienti dalla SERP tradizionale di Google: oggi è fondamentale analizzare la visibilità del proprio brand all’interno delle risposte generate dai modelli linguistici (LLM), come quelli utilizzati da ChatGPT, Perplexity o Gemini.

Tra i KPI fondamentali da monitorare troviamo:

  • Click e traffico da fonti AI: è importante tracciare le visite provenienti da strumenti basati su AI conversazionale. Alcune piattaforme, come Perplexity o Arc Search, permettono di identificare la fonte del traffico in Analytics. Dove possibile, è utile implementare sistemi di attribution personalizzati.

  • Citazioni testuali nei motori di risposta: verificare se e come il proprio brand, prodotto o sito viene menzionato all’interno delle risposte fornite dagli LLM. Questo può essere fatto con strumenti come Glasp, AlsoAsked (per l’aspetto semantico), o attraverso analisi manuali e ricerche ricorrenti dei propri termini chiave nei prompt degli utenti.

  • Brand awareness passiva: questa metrica fa riferimento a quante volte il brand viene esposto agli utenti anche senza un’interazione diretta (es. clic). Si può stimare osservando l’aumento delle ricerche del brand name su Google Trends, analizzando menzioni su AI assistant e confrontando i dati di reach su canali proprietari prima e dopo apparizioni in contenuti generati da LLM.

  • Profondità e qualità delle risposte contenenti il proprio contenuto: non basta essere citati; conta anche come. È importante valutare quanto le informazioni fornite dagli LLM siano accurate, aggiornate e coerenti con il messaggio del brand. Si può monitorare ciò effettuando test regolari con prompt rilevanti e mantenendo aggiornata la propria presenza sui canali informativi (sito, documentazione, FAQ pubbliche, schema markup, ecc.).

In sintesi, l’approccio alla misurazione deve diventare più qualitativo, proattivo e multilivello, affiancando all’analisi quantitativa classica nuove tecniche di ascolto e monitoraggio dell’impatto del brand nell’ecosistema AI.

Conclusioni: La SEO Non Muore, Si Trasforma

L’intelligenza artificiale non rappresenta la fine della SEO, ma la sua evoluzione naturale. In un panorama sempre più basato su risposte contestualizzate e conversazioni, i brand che si distinguono sono quelli capaci di comunicare con chiarezza, utilità e autorevolezza. Chi saprà integrare analisi dati, strategia di contenuto e strumenti AI avrà un netto vantaggio competitivo nel futuro del digital marketing.

 
 
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