Il food è sempre più digital: i trend dell’e-commerce secondo i dati Netcomm
Sempre più italiani preferiscono fare la spesa online: lo dicono i dati dell’Osservatorio Netcomm Digital FMCG, in collaborazione con NielsenIQ, presentato il 27 ottobre in occasione del Netcomm Focus Food 2022, l’incontro dedicato a fare il punto sull’e-commerce del food & grocery.
Oggi infatti almeno 10.8 milioni di italiani, che corrispondono a circa il 42% delle famiglie, acquista regolarmente prodotti di largo consumo online e nel 2022 la spesa è cresciuta del 9% rispetto all’anno precedente, in particolare al Sud dove sono entrati sul mercato nuovi attori digitali.
«Il fatto che il Mezzogiorno cresca più del resto d’Italia – spiega Roberto Liscia, presidente del Consorzio Netcomm – ci dice sostanzialmente che non c’è più differenza tra acquirente napoletano e milanese. Il comportamento digitale degli italiani è omogeneamente distribuito su tutto il territorio, il problema semmai sta nell’offerta. L’innovazione di prodotto, poi, è un grande driver per gli acquisti online: il 10% del valore acquistato in rete è relativo ai nuovi prodotti. Il che significa che il commercio digitale premia e favorisce l’innovazione di prodotto, di packaging, di comunicazione, di formato».
Ma come è cambiato il modo in cui gli italiani fanno acquisti food online?
Innanzitutto l’e-Grocery che aveva vissuto un’impennata nel primo anno di pandemia, nel 2022 ha rallentato ed è tornato a crescere ai ritmi pre COVID-19.
L’aumento durante il periodo del lockdown è stato inevitabilmente guidato dal bisogno: durante la pandemia infatti anche le fasce d’età meno avvezze a comprare online hanno sperimentato questo canale, scoprendone i vantaggi e arrivando a cambiare le proprie abitudini d’acquisto. Di conseguenza, si è ampliata anche l’offerta e la presenza online: basti pensare che oggi, ben il 44% dei grandi brand del settore agroalimentare ha una vetrina online (un aumento del 23% in due anni).
A trainare le vendite online sono i consumi nel personal care (+24,6%), pet care (+24,3%) e nel food la drogheria alimentare (+8,8%). Le categorie del beverage, grazie a un ritorno alla socialità e al ritrovo sempre più frequente in bar e ristoranti, hanno invece subito una diminuzione degli acquisti.
L’analisi dell’Osservatorio traccia un’alta penetrazione del numero di acquirenti (42%), ma una bassa frequenza (6,8%) e di conseguenza una quota di mercato ancora bassa (3,5%).
La rivoluzione innescata dal periodo pandemico ha comunque fatto sì che anche le fasce più mature della popolazione rientrino nei consumatori digitali, con uno scontrino medio per atto d’acquisto negli over 50 e over 64 pari a più del doppio rispetto a quello registrato offline.
Strano ma vero, il prezzo non risulta essere un fattore particolarmente determinante per gli acquisti online, anzi, stando ai dati Netcomm sarebbero mediamente più alti del 5,8% rispetto all’offline.
E-commerce proprietario o marketplace?
Durante il Netcomm Focus Food 2022 si sono alternate anche diverse tavole rotonde di addetti ai lavori in cui sono stati presentati casi di studio e best practice.
Mario Bagliani, senior partner di Netcomm Services, si è soffermato soprattutto su una delle domande più frequenti tra gli operatori del food, ossia su quale sia il migliore canale di vendita.
Le aziende che intendono rispondere ai bisogni di chi fa acquisti online, devono tenere necessariamente in considerazione di dotarsi di una logistica impeccabile e garantire una grande varietà di referenze, ma questo, soprattutto per aziende molto verticali, risulta di difficile attuazione. Ecco perchè oggi l’e-Commerce proprietario non è certamente considerato la migliore soluzione per il food, ma conviene piuttosto affidarsi alle piattaforme o, ancora di più, ai marketplace.
Le sfide per il Food & Grocery: veloce, sostenibile e multicanale
Sviluppare una strategia votata all’omnicanalità è la sfida alla quale andranno incontro le aziende nel prossimo periodo, ma anche l’ottimizzazione continua degli assortimenti e dei prezzi per migliorare la sostenibilità economica.
Si prevede inoltre un necessario sbarco sui marketplace per chi intende aggredire l’export, e infine ma non meno importante, il tema della sostenibilità ambientale dell’e-commerce si preannuncia come un argomento molto caldo, a giudicare dalle indiscrezioni sull’intenzione del Governo di introdurre nella legge di Bilancio un'apposita tassazione per i mezzi ad elevato impatto ambientale utilizzati per la consegna dei prodotti acquistati online.